La Fattoria Paradiso si presenta alle nuove sfide internazionali concentrando gli sforzi sulla continua elevazione degli standard qualitativi attraverso “la cura dei dettagli”.

I segnali più evidenti sono certamente legati alle metodologie di lavoro, sempre più naturali ed eco-friendly: da quest’anno si sono ridotti i pesi di imballaggio (vetro ecc.) del 58% riducendo drasticamente l’impatto di CO2 prodotta nella catena produttiva/distributiva. I cartoni sono oggi del 20% più leggeri e fatti con il 50% in meno di carta (seppur del 100% riciclata).
I tappi sono di sughero naturale provenienti da foreste controllate. Tutta l’energia consumata per l’attività aziendale proviene da fonti rinnovabili e possiamo vantare una compensazione quasi totale della CO2 prodotta..
Negli ultimi 15 anni hanno collaborato in Fattoria Paradiso consulenti che hanno dato all’azienda esperienza e realizzato progetti importanti di rinnovamento che oggi danno i loro importanti frutti. Tra gli altri ricordiamo i preziosi consigli di Giacomo Tachis che ci ha onorato della sua amicizia, Roberto Cipresso e sopra tutti l’incredibile classe di Carlo Ferrini che ha contribuito al rinnovamento agronomico di gran parte dei vigneti aziendali.
Oggi la produzione è affidata al team interno composto da uomini vivono l’azienda da oltre 20 anni.
Sono stati fatti grossi investimenti tra i quali ricordiamo la sostituzione di tutti i “legni” presenti in azienda con pregiate selezioni di barrique francesi ed americane e con grandi botti di rovere di Slavonia. E’ stato introdotto anche controllo ambientale (temperatura ed umidità) sui locali di maturazione e di affinamento.
Oggi nuovi serbatoi di vinificazione in acciaio ma anche in cemento, innovativi per tecnologia ma tradizionali come concezione sono affiancati da un sistema di diraspatura di ultima generazione estremamente soffice.
L’abolizione dei sistemi di filtrazione (per i rossi), ha portato al raggiungimento di prodotti molto più complessi e ricchi di tutte le qualità che l’uva regala spontaneamente dal vigneto.
Filtrazioni tangenziali hanno invece raffinato i vini bianchi in concerto con gli impianti di vinificazione in iper-riduzione.
Ultimo, ma primo per importanza, è stato lo studio dei terreni e il cambio dei sistemi di allevamento passati nella maggior parte dei casi dal Doppio Capovolto al Guyot o al Cordone Speronato.
Le rese di uva per pianta sono mediamente calate del 20% rispetto alle ultime annate (arrivando alla produzione di poche centinaia di grammi per pianta.
Infine i sistemi di controllo qualità sono più che raddoppiati con la creazione di un laboratorio di analisi interno all’azienda per la verifica in tempo reale, di alcuni importanti parametri.